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Il nuovo Buon Lavoratore GRUEMP

Le qualità del nuovo “buon” lavoratore

andreafrasson
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La Commissione Europea ha proclamato il 2023 come Anno delle competenze per dare un chiaro segnale e un impulso sul necessario orientamento da dare alle politiche formative e manageriali del futuro delle imprese Europee. L’aggiornamento delle competenze necessarie per affrontare e vincere le sfide in corso non è una priorità e un problema solo per l’Italia, ma è una questione che riguarda tutti i paesi dell’unione in misura diversa, visti i diversi livelli di istruzione e competenze professionali dei diversi lavoratori europei.

Da molti studi e previsioni emerge che entro il 2030 almeno l’80% delle persone adulte dovranno possedere le competenze tecnologiche basilari. Inoltre, si stima che 20 milioni di professionisti saranno impiegati nelle ICT – le tecnologie dell’informazione della comunicazione. Emerge sempre più evidente quindi la necessità di sviluppare nuove skills per permettere ai lavoratori di riuscire ad interfacciarsi con i nuovi sistemi tecnologici e a rispondere alle richieste del mercato. Secondo alcuni studi, pare che il 50% degli impiegati dovrà riqualificarsi sia per rimanere nel proprio settore sia eventualmente per cambiarlo.

Apparentemente sembra essere una questione tecnica e gli apprendimenti necessari sembrerebbero essere esclusivamente digitali o dell’ambito tecnologico, ma non sarà così.

Saranno infatti proprio le altre competenze denominate trasversali, personali, soft skills, esistenziali … a rivestire un ruolo centrale e fondamentale proprio per supportare tutti gli altri apprendimenti tecnici necessari e le relative competenze da sviluppare.

Vale la pena chiedersi, quindi, quali sono le qualità o soft skills che bisogna sviluppare per affrontare e vincere questa sfida? Ecco una breve e significativa lista

  • pensiero analitico e innovazione;
  • apprendimento e capacità di ascolto attivo;
  • capacità di risolvere problemi;
  • capacità di analisi;
  • creatività e spirito d’Iniziativa;
  • uso appropriato di tecnologie;
  • progettazione e programmazione;
  • gestione del tempo, dello stress e flessibilità;
  • capacità di collaborare e lavorare in Team sia in presenza che a distanza;
  • Leadership e automotivazione;
  • Consapevolezza e intelligenza emotiva

Possiamo intendere questo tipo di competenze anche secondo diversi raggruppamenti che dipendono da diverse nomenclature e classificazioni possibili in base al focus operativo che vogliamo considerare.

Una macro categorizzazione che senz’altro può essere utile è al seguente:

  • Competenze dell’area del sé e delle relazioni sociali
  • Competenze dell’area organizzativo manageriale
  • Competenze dell’area Motivazionale o realizzativa

Le aziende, gli imprenditori e i manager dovranno tenere molto in considerazione tutto ciò per selezionare, inserire, gestire e formare il capitale umano più utile al proprio progetto aziendale, ma anche i lavoratori giovani e meno giovani dovranno attrezzarsi investendo anche direttamente su questa loro formazione umana e professionale; saper fare questo permetterà a tutti di cogliere le grandi opportunità delle transizioni digitale, energetica e socio economica che sono già in atto.

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